Vincenzo Cicogna

Personal Freedom is an asset

Come scegliere tra i migliori ETF

Migliori ETF

Oggi si sente tanto parlare di investimenti, in cosa investire, come investire e quanto investire, ma come facciamo? Su cosa investiamo? Cosa sono questi ETF e come facciamo a scegliere tra i migliori ETF? 

Ci sono un sacco di prodotti e strumenti finanziari, oltre a vari content creators che sono lì a disposizione per presentarci il prodotto del momento.

Tra questi appare spesso l’ETF.

Gli ETF, ovvero gli Exchange Traded Funds, sono dei fondi di investimento passivi che si impegnano a replicare un indice di riferimento attraverso dei fondi provenienti da soci azionisti.

Il principale beneficio degli ETF è il  costo di commissione molto basso, rendendoli così molto più competitivi rispetto ai tradizionali fondi attivi. 

Per i dettagli di come lavorano questi tipi di fondi, in rete si trovano molte risorse interessanti. Vi lascio il link della pagina wikipedia per approfondire lo strumento.

Questo post ha l’obiettivo di esporre quali sono i criteri più importanti per scegliere tra i migliori ETF.

Piccola premessa prima di pensare a quale ETF acquistare: è necessario che ci sia uno studio approfondito sulla propria situazione finanziaria.

Una volta che la propria situazione finanziaria è a posto e sotto controllo, si può pensare agli investimenti. L’ETF è soltanto uno strumento per investire, non è la soluzione di tutti i mali e neppure l’unico modo per entrare a mercato.

Se si è alle prime armi, i migliori ETF sono quelli che investono in asset globali.

Questo sia per un discorso di costi, sia per un discorso di praticità.

Molto spesso viene fatto l’errore di entrare a mercato acquistando direttamente azioni.

Nulla di più sbagliato.

Non si hanno abbastanza fondi per coprire ad esempio la copertura di un ETF azionario.

Con capitali sotto i 500k è molto complicato coprire un asset allocation azionaria di un certo paniere di azioni.

Figuriamoci con 10k.

Non ne parliamo con 1k.

Quindi se vogliamo investire seriamente nell’azionario, scegliamo un ETF azionario, avremo la garanzia di diversificare tra più azioni.

Detto questo cominciamo, espongo ora i principali punti che dobbiamo analizzare per scegliere tra i migliori ETF.

1. Indice Replicato

La scelta dell’indice è molto importante, perchè è il benchmark di riferimento, anche per valutare se il nostro ETF sta performando correttamente oppure no.

L’indice di riferimento è il paniere di azioni sulle quali stiamo investendo. 

Possiamo pensare di concentrarci su bond governativi USA o mondo.

Oppure su azioni americane small-cap, SP500, NASDAQ,o mondo ad esempio.

Questa scelta dipende da noi e dal nostro criterio di diversificazione.

Scegliamo un indice che più si avvicina alle nostre esigenze, e troviamo un ETF che replichi quell’indice.

Tutto qui.

2. Buona Replica

Scelto l’indice, dobbiamo verificare che effettivamente l’ETF stia performando nel modo giusto. Queste informazioni sono presenti in un documento chiamato KIID.

Qui possiamo trovare il confronto tra le performance dell’ETF e le performance dell’indice che l’ETF stesso sta replicando.

Ecco qui un esempio:

Performance ETF vs Indice di replica.
Per scegliere il miglior ETF è un passo importante valutare questo grafico.

Non indico il codice dell’ETF a cui mi sto riferendo di proposito, non voglio dare consigli finanziari.

Un campanello di allarme è anche quando l’ETF sta performando meglio dell’indice di riferimento. 

I migliori ETF sono quelli allineati il più possibile all’indice che sta replicando.

3. Tipo di Replica

Esistono tre differenti tipi di replica: fisica, sintetica e a campionamento.

Per chi è agli inizi si consiglia la fisica. Nella replica fisica, l’ETF acquista tutte le azioni disponibili nel paniere dell’indice che sta replicando. 

In questo modo si fornisce una replica fedele.

Può capitare per ETF che replicano indici molto vasti, come indici mondo, che è praticamente complicato acquistare tutti i prodotti del paniere. Di conseguenza il fondo può acquistare soltanto delle azioni più significative. In questo caso si parla di replica a campionamento.

In ultimo la replica più complicata e consigliata ai più esperti, è quella sintetica.

Nella sintetica il fondo acquista dei contratti derivati, che si impegnano a replicare i prodotti finanziari di un certo indice. 

4. Dimensioni dell’ETF

La dimensione del fondo è essenziale, sia per un discorso di stabilità e sicurezza, sia per un discorso di costi. 

Fondi molto grandi riescono ad ammortizzare meglio tutti i costi di transazione.

Inoltre ti danno maggiore sicurezza: avendo le “spalle grosse”, riescono a fronteggiare con maggior confidenza situazioni poco tranquille.

Consiglierei di valutare fondi che hanno una capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro.

5. Età del fondo

Un altro parametro importante è da quanto tempo il fondo è operativo sul mercato.

Questa informazione è essenziale sia per avere dei dati storici di performance del fondo, sia per capire se il fondo abbia superato la fase di startup iniziale, che solitamente è la più costosa.

Consiglierei di valutare fondi che abbiano almeno 3 anni di vita.

6. Costi dell’ETF

Come abbiamo già detto in precedenza, l’ETF va a replicare un indice di mercato.

Per sua natura però se la replica è perfetta, l’ETF deve comunque scontare i costi per operare sul mercato, dovuto a commissioni di acquisto dei singoli pacchetti.

Di conseguenza se l’indice che stiamo replicando aumenta di 100 punti, ed il fondo ETF che abbiamo acquistato aumenta anch’esso di 100 punti, in realtà dovremo considerare i costi di commissione.

Quindi a parità di incremento l’ETF dovrà sempre scontare una piccola parte di commissioni che deve essere sottratta al suo incremento lordo.

Tuttavia il costo di mantenimento di un ETF è comunque molto più economico rispetto ad un fondo attivo. 

7. Liquidità

I migliori ETF sono quelli più liquidi.

Andiamo sempre a controllare i volumi. Un ETF deve essere scambiato e deve avere mercato per essere venduto. 

Nel caso non riuscissimo a venderlo, sarebbe comunque un disagio da considerare. 

Quindi prima di acquistarlo, accertiamoci che abbia almeno una liquidità superiore a 50.000 contratti scambiati. 

8. Spread 

I migliori ETF sono quelli con spread domanda ed offerta più basso.

Un altro indicatore che ci indica quanto è scambiato un ETF è lo spread tra domanda ed offerta. Se abbiamo spread molto elevati significa che domanda ed offerta sono molto sbilanciate. Questo parametro gioca a nostro svantaggio, e dobbiamo prestare molta attenzione.

Uno spread viene considerato alto, quindi poco scambiato, quando si aggira intorno al 2 o 3 %.

9. Distribuzione del dividendo

Per questo aspetto non esistono migliori ETF, ma dipende dalle nostre esigenze.

Il dividendo è una quota dell’ETF che il fondo ci riconosce e restituisce con una scadenza precisa. Formalmente il dividendo è una forma di distribuzione dell’utile.

Esistono due tipologie di distribuzione.

La prima viene chiamata dividendo a distribuzione.

Il dividendo a distribuzione viene restituito direttamente all’investitore di quel particolare ETF.

Formalmente è una cedola che viene staccata a scadenze prefissate, che riconosce all’investitore una cifra in % dell’utile che il fondo ha incassato fino a quel momento.

Questi dividendi sono tassati appena viene staccata la cedola.

Di conseguenza ogni volta che riceviamo sul nostro conto un dividendo, paghiamo la dovuta % in tasse a seconda del paese in cui siamo residenti fiscalmente.

Il secondo tipo di dividendo prende il nome di dividendo ad accumulazione.

In questo caso non viene staccata nessuna cedola, perchè la liquidità prevista per l’investitore viene reinvestita nel fondo integralmente, quindi senza pagare tasse.

Per chi è agli inizi i migliori ETF sono quelli con una distribuzione di dividendi ad accumulazione.

In questo caso facciamo lavorare l’interesse composto, con cifre ben più alte rispetto alla riscossione immediata.

10. Quotazione dell’ETF 

La quotazione dell’ETF non è un parametro fondamentale se si opera con broker internazionali, ma può comportare differenze importanti se si opera con banche.

In effetti a seconda di dove è quotato un ETF si possono pagare delle commissioni più elevate. Se si opera con banche tradizionali si consiglia sempre di prendere quotazioni presso la Banca d’italia, o l’istituto di riferimento dello stato in cui si risiede fiscalmente.

Nel caso invece si operi con Broker internazionali, molto spesso le quotazioni sono molto simili, e non fa molta differenza.

Conclusioni

Questi 10 punti racchiudono integralmente tutto ciò che bisogna sapere per poter scegliere un ETF. Nel voler riassumere abbiamo:

  1. Indice replicato 
  2. Qualità della replica
  3. Tipo di replica
  4. Dimensioni dell’ETF
  5. Età dell’ETF
  6. Costi degli ETF
  7. Liquidità
  8. Spread
  9. Distribuzione del dividendo
  10. Istituto dove è quotato

In rete esistono diversi tool che ci permettono di fare delle valutazioni e confronti tra diversi migliori ETF, tra questi ricordiamo justETF.

Con il piano gratuito di justETF è possibile crearsi un portafoglio personalizzato e valutare con degli opportuni backtest come ha performato nel passato.

Alcune delle funzionalità sono a pagamento, ma il piano gratuito è più che sufficiente per le funzionalità di base. 

L’ETF è anche un ottimo strumento da utilizzare per i piani di accumulo.

L’unico difetto è che soprattutto presso le banche tradizionali, le fee di acquisto e sottoscrizione possono risultare molto elevate.

Il motivo di questa politica è dovuta ai pochi incentivi offerti dai fondi stessi verso le banche istituzionali nel promuovere questi prodotti.

I fondi che gestiscono gli ETF sono molto attenti ai costi di mantenimento, e incentivare banche o broker graverebbe sul costo finale del fondo.

Per questo motivo sarà molto difficile che il vostro consulente finanziario di fiducia vi proponga un ETF. 

Prima di chiudere però ci tengo a precisare che non sono un consulente finanziario, e tutti i consigli dati in questo posto sono a puro scopo formativo.

A questo punto non mi resta che augurarvi una buona ricerca.

Se siete curiosi di vedere come operativamente è possibile fare un scanning e scegliere tra i migliori ETF disponibili, potrei creare un video dove spiego come farlo. 

Fatemi sapere la vostra nei commenti.

Alla prossima.

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