Vincenzo Cicogna

Personal Freedom is an asset

Perché dormiamo

Perché Dormiamo

Il nostro caro zio Bill ha consigliato uno dei libri che ho letto quest’estate con molto piacere: “Perché Dormiamo” di Mattew Walker.

Mattew Walker è un professore di neuroscienza e psicologia a Berkeley, ed ha pubblicato più di 100 articoli scientifici oltre che a partecipare a diverse trasmissioni televisive sul tema.

“Perché dormiamo” è un saggio scientifico focalizzato sull’importanza del sonno nelle nostre vite e su come potremmo vivere meglio semplicemente concedendo al nostro cervello le dovute ore di sonno. Questo libro ripercorre tutte le cattive abitudini che limitano le ore di sonno, sottolineando come queste, a lungo andare, possano arrecare danno non solo a noi stessi ma anche alla società.

Il sonno…

questo sconosciuto! Molti di noi sottovalutano le innumerevoli proprietà del sonno, del suo ritmo, delle sue funzioni ristoratrici, delle sue proprietà cicatrizzanti e delle sue caratteristiche uniche.

Il sonno ha dei ritmi prestabiliti, molto differenti tra i vari organismi. Per controllare questi ritmi entrano in gioco due sostanze. La prima é la melatonina, il cui ciclo ricopre i massimi intorno alle 4 del mattino, per poi calare intorno alle 6 del mattino. Per le 18, appena dopo il tramonto, la melatonina comincia a crescere nuovamente, ed aumenta gradualmente la voglia di andare a letto. L’altra sostanza è l’adenosina: più aumenta la concentrazione di adenosina nel nostro organismo e più aumenta la spinta di andare a dormire. Durante il sonno l’adenosina viene consumata e smaltita, mentre durante la veglia si accumula.

La correlazione tra queste due sostanze determina una specie di orologio biologico che controlla il nostro bisogno di andare a letto o di stare svegli.

Un altro importante aspetto messo in evidenza nel libro è l’architettura del sonno. Generalmente il sonno, durante tutta la sua durata, segue dei cicli nei quali si alternano una serie di fasi classificate come:

  • Veglia
  • REM
  • non-REM1
  • non-REM2
  • non-REM3/4

le varie fasi sono riportate di seguito:

l'architettura del sonno
Figura 1: L’architettura del sonno

Il sonno REM (Rapid Eye Movements) è una fase del sonno in cui l’individuo sogna, ed è molto vicino alla fase di veglia dal punto di vista delle attività cerebrali. Il sonno non-REM invece è la parte di sonno più profondo, in cui si perde la completa concezione della realtà.

L’alternanza e la ciclicità di queste fasi determina la qualità del sonno. Purtroppo non è sempre costante nel corso della vita, quindi bisogna stare attenti a non perderne il controllo.

Perché dormiamo

Durante il sonno molte funzioni cerebrali sono ripristinate e ripulite, e non esiste uno stadio più importante di un altro, fase REM o non-REM hanno dei benefici unici, ma servono entrambi per avere un sonno di qualità. La mancanza di uno dei due può causare seri problemi.

Uno dei principali focus su cui si sono concentrati i ricercatori è la memoria. In effetti se si sfruttano tutte le potenzialità del sonno è possibile migliorare le capacità di immagazzinamento delle informazioni e dell’apprendimento. Ad esempio, tra le tante ricerche ed indagini scientifiche che sono state riportate, è stato visto che il sonno non-REM aiuta a consolidare i ricordi. Altre ricerche hanno anche dimostrato come, come ulteriore beneficio, è possibile migliorare le proprie performance atletiche con le giuste ore di sonno.

Un altro motivo del perché dormiamo è che la mancanza di sonno uccide, sia in maniera diretta che indiretta. Pensate a tutti gli incidenti che avvengono per strada o sul lavoro dovuti alla stanchezza o alle poche ore di sonno.

Anche malattie più comuni e molto pericolose possono essere ritardate se dormiamo abbastanza, come ad esempio l’Alzehimer. Il sonno può aiutare il cervello ad eseguire una pulizia più accurata di tutte le proteine, inclusa quella dell’Alzehimer.

Ci sono anche importanti correlazioni tra la mancanza di sonno e malattie cardiovascolari, diabete, dell’apparato riproduttore, al sistema immunitario, al sistema metabolico e perfino al sistema genetico.

Se non vi basta tutto questo per capire l’importanza di non togliere un solo minuto al sonno, fate voi!

Perché non dormiamo

Tra i tanti disturbi legati al sonno, ce ne sono alcuni che possono rivelarsi fatali, e da cui dovremmo starcene alla larga. Il sonnambulismo, l’insonnia, la narcolessia, insonnia familiare infantile, sono tutte malattie molto pericolose che possono portarci alla morte. Molte di queste malattie sono frutto di distrazione.

Distrazione in ciò che mangiamo, in ciò che assumiamo come farmaci, in ciò che facciamo. Distrazioni tali da non comprendere i segnali del nostro organismo, da non comprendere il bisogno di pause, di relax e di riflessione. Per esempio i meccanismi che innescano l’insonnia solitamente sono di tipo psicologici: preoccupazione, stress, agitazione, stress emotivo o ansia. Durante il giorno siamo troppo presi dagli impegni, dalle agende cariche di appuntamenti ed incontri, che rimandiamo tutto il relax al momento del sonno. Niente di più sbagliato! L’ansia accumulata non renderà possibile il corso fisiologico del sonno, e con il tempo si trasformerà in un vero e proprio disturbo come l’insonnia.

A contribuire a tutto questo gioca un ruolo infame la luce. Esatto, proprio la grande invenzione che Edison portò in tutte le abitazioni, oggi è una delle principali cause di disturbi legati al sonno. La luce, peggio ancora se è a LED, illude il nostro sistema fisiologico, ritardando il rilascio di melatonina. Di conseguenza l’esigenza di andare a dormire che normalmente arriva qualche ora dopo il tramonto viene pesantemente ritardata.

Anche il riscaldamento fa la sua parte. La temperatura della stanza prima di andare a dormire deve aggirarsi intorno ai 18°C, in questo modo il nostro organismo ci aiuta a conciliare il sonno con molta facilità. Per questo motivo è sempre consigliato prima di andare a letto sciacquarsi faccia, piedi e mani, in modo tale da raffreddare le zone più periferiche che contribuiscono ad abbassare la temperatura corporea. Anche farsi una doccia prima di andare a letto è consigliato per lo stesso motivo. Con i riscaldamenti domestici però si tende ad avere case sempre molto calde, e quindi aumenta la difficoltà a prendere sonno facilmente.

Altra pietra dolente della società moderna è la medicina. Molte volte vengono prescritti, per chi non riesce a prendere sonno, dei sonniferi che non sempre giocano un ruolo positivo sul nostro organismo, ma soprattutto al meccanismo del sonno stesso. Il più delle volte i sonniferi agiscono come narcotizzanti più che come ausili. In effetti è caldamente sconsigliato l’utilizzo di medicinali. Piuttosto vengono consigliate pratiche più naturali, come togliere tutti gli schermi nella zona notte, abbassare le temperature e ridurre il consumo di alcol e caffeina.

Cosa possiamo fare per dormire meglio

Vi faccio un piccolo elenco:

  • Un dieta equilibrata;
  • Imporre un orario per andare a letto;
  • Esercizio fisico;
  • Eliminare qualsiasi luce LED nella zona notte;
  • Non portare gli schermi nel letto e non stressare troppo il cervello prima di andare a dormire;
  • Non esagerare con alcol e caffeina soprattutto dal tardo pomeriggio in poi;
  • Tenere sempre la temperatura della camera intorno ai 18/19°C;
  • Non assumere medicinali che ti aiutino a dormire;
  • Non fare esercizio fisico prima di andare a letto.

Questo è per cominciare.

Conclusioni

Il libro termina con un progetto intento a cambiare la società per sensibilizzarla all’enorme problema che la mancanza di sonno arreca a tutti noi. L’autore sottolinea che il problema è distribuito a macchia d’olio nella società moderna. A partire dall’istruzione, con orari delle lezioni assurdi, che privano i nostri figli di fasi del sonno fondamentali per la crescita del proprio cervello, fino alla sanità, dove centinaia di dottori professionisti, sottoposti a turni di lavoro estenuanti, arrivano a sbagliare operazioni per stanchezza e mancanza di sonno.

“Perché Dormiamo” è un ottimo spunto per cambiare anche nel piccolo le proprie abitudini ed apprezzare i benefici di cui si potrà giovare nel seguire queste poche regole che l’autore ci descrive.

Condividi con i tuoi amici:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto