Vincenzo Cicogna

Personal Freedom is an asset

Impariamo ad investire con A spasso per Wall Street

A spasso per Wall Street

Ho deciso di regalare questo libro. Scopri come alla fine di questo articolo.

Investire non è un gioco da ragazzi.

“A spasso per Wall Street” è un must che bisogna avere in biblioteca. Con questo libro non diventerai un professionista di Wall Street, neanche un guru della finanza, ma sicuramente ti fornisce le basi per capirci qualcosa.

In “A spasso per Wall Street” c’è una spazzolata a tutto tondo dei prodotti finanziari che offre il mercato, e una impostazione molto oggettiva delle valutazioni che bisogna considerare prima di investire.

Se si vuole un’infarinatura generale sull’argomento, è il libro che fa per voi. A tratti risulterà un po’ noioso, altre volte poco applicabile, ma messo a confronto con altri libri del settore, si possono osservare i seguenti punti:

  • Nonostante l’autore è americano, ed il libro originale fa riferimento a prodotti e approcci tipicamente americani, l’edizione italiana di “A spasso per Wall Street” immedesima i concetti principali nella situazione politico/economica italiana.
  • I passi scontati e banali sono davvero pochi, per fortuna.
  • Alcune soluzioni proposte non sono valide in questo particolare periodo storico. Tuttavia contestualizzando ciò che si legge, si possono comunque dedurre le alternative più inerenti al contesto attuale del Paese.

Nell’ultima parte del libro ci sono una serie di indicazioni da poter seguire per costruirsi una strategia di investimento con le proprie mani. Intanto vi faccio una breve panoramica degli argomenti trattati nel libro.

Un po’ di storia

Nella prima parte del libro si parla di una serie di bolle speculative scoppiate in passato. A partire dalla bolla dei tulipani, fino alla crisi del mercato immobiliare del 2008, vengono accuratamente descritti tutti gli avvenimenti anomali che hanno fatto scatenare delle pesanti crisi economiche nel mondo.

Non solo è spiegata la dinamica con cui si è evoluta la crisi, ma c’è un’attenta analisi anche delle cause e delle successive conseguenze che ne sono scaturite.

L’intento dell’autore è sensibilizzare l’investitore sui potenziali segnali di allerta che il mercato può fornire per non cascarci, evidenziando come le persone tendano a commettere sempre gli stessi errori, non imparando nulla dal passato.

Le Teorie sull’investimento

Secondo l’autore esistono due valide teorie sugli investimenti a Wall Street:

  • Teoria dei castelli in aria: i professionisti non devono affidarsi ai valori intrinsechi, ma devono analizzare come folle di investitori si comporterebbero verosimilmente in futuro e come durante il periodo di euforia tendano a basare le proprie aspettative su castelli in aria.
  • Teoria delle solida fondamenta: sostiene che ogni forma d’investimento, che sia un’azione o una proprietà immobiliare, è profondamente ancorata a qualcosa che potremmo definire il valore intrinseco, che può essere calcolato con un’attenta analisi delle condizioni del presente e delle prospettive per il futuro.

A conferma di queste due teorie sono state avanzate due tecniche per scegliere i propri investimenti: l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale. Per spiegare in parole povere di cosa stiamo parlando:

  • Analisi Tecnica: è un’analisi che permette di predire il futuro andamento dei prezzi ed è utilizzato dai credenti della teoria dei castelli in aria. La tecnica consiste nel creare e interpretare i grafici delle azioni, studiando i movimenti e i volumi del passato, per ottenere indicazioni sui movimenti e volumi del futuro. L’approccio è 10% logico, 90% psicologico.
  • Analisi Fondamentale: è un approccio al 90% logico, 10% psicologico. I fondamentalisti cercano di tirare fuori il valore intrinseco di un’azione, al tasso previsto di crescita di utili e dividendi, ai tassi di interesse e al rischio. Si arriva così ad una stima del valore intrinseco del titolo: se è maggiore del prezzo del mercato si vende, se minore si compra.

Naturalmente l’autore non si schiera in modo unanime a nessuna delle due teorie, ma cerca di tirar fuori un utilizzo congiunto delle due tecniche, stilando delle regole:

  1. Acquistate solo titoli di aziende che dovrebbero avere una crescita degli utili superiore alla media per cinque o più anni;
  2. Non pagate mai per un titolo più del valore delle sue solide fondamenta;
  3. Cercate di scovare quei titoli le cui aspettative di crescita permettono di costruire castelli in aria.

La Teoria dei mercati efficienti

Ad opporsi all’uso spregiudicato di un’analisi piuttosto che l’altra, viene avanzata l’idea di una teoria che distrugge completamente i presupposti su cui si basano le tecniche viste prima.

La Teoria dei mercati efficienti afferma che la casualità dei mercati è legata al fatto che il mercato è così efficiente che i prezzi reagiscono immediatamente quando si rivelano le informazioni (quindi non si muovono totalmente a caso senza meta).

Quindi nessuno riesce a trarre beneficio immediatamente dalle informazioni che circolano, perché il mercato è così efficiente da scontarlo subito.

Questo conferma che sono possibili sul mercato le passeggiate casuali, per i motivi elencati su.

Il Rischio nell’investire

Il rischio è la possibilità di subire un danno o una perdita. Negli investimenti il rischio è la possibilità che il rendimento atteso dai titoli non si materializzi.

Gli investitori che sono disposti a correre rischi maggiori, devono essere ricompensati con un rendimento atteso più elevato.

Per combattere il rischio ci sono diverse tecniche, tra cui la diversificazione, che però non lo elimina totalmente perché tutti i titoli si muovono nella stessa direzione.

Per comprendere meglio quest’ultima affermazione, l’autore distingue due tipologie di rischio:

  • Rischio Sistematico, ovvero il rischio del mercato, e questo cattura la reazione dei singoli titoli alla variazione del mercato generale;
  • Rischio Non Sistematico, ovvero la variabilità dei prezzi dei titoli che risulta dai fattori specifici di una singola azienda. Il rischio associato a questa variabilità è proprio quello che può essere ridotto con la diversificazione.

Finanza Comportamentale

Un tema molto discusso e dibattuto ultimamente!

La psicologia e la finanza comportamentale sono alla base di molte transazioni e movimenti sui mercati finanziari. Molta gente vende in perdita quando ha paura di perdere più del dovuto e acquista in momenti di euforia.

Chi tramite strumenti subdoli riesce a dosare iniezioni di euforia e/o paura, attraverso le informazioni, i grandi spostamenti di denaro o acquisti/vendite sostanziose, riesce ad avere una leva potentissima sui mercati.

Lezioni dalla finanza comportamentale Capire la nostra psicologia ci può rendere meno vulnerabili, e può rafforzare la nostra sicurezza finanziaria.

dal libro “A spasso per wall street”

I “comportamentalisti” credono che i prezzi di mercato siano altamente imprecisi. Inoltre le persone deviano in modo sistematico dalla razionalità e le operazioni irrazionali degli investitori tendono a essere correlate.

Nel libro sono riepilogati i 4 principali fattori che creano i comportamenti irrazionali più comuni:

  • Effetto gregge: Il pensiero di gruppo a volte può sostenere persone che si sostengono reciprocamente nel credere correttamente a punti di vista oggettivamente sbagliati. L’investitore deve evitare questo tipo di effetto.
  • Avversione alle perdite: Le perdite sono ritenute molto più indesiderabili di quanto siano desiderabili guadagni equivalenti.
  • Errori di giudizio: Bisogna tenere presente che ci sarà sempre una sorta di regressione verso la media. Quindi se vediamo che un titolo cresce continuamente, prima o poi ci sarà un ribilanciamento verso la media.
  • Eccesso di fiducia: Le persone deviano verso l’irrazionalità quando devono fare delle scelte in pesanti condizioni di incertezza. Gli investitori in particolare tendono a sovrastimare le proprie capacità e a negare il ruolo del caso.

Non andiamo a caso

Nessuno può sapere con certezza se un mercato crescerà o collasserà. Tutto ciò che sentiamo in giro è opera di professionisti che si avvalgono di dati statistici, studi o analisi che a volte possono sbagliare, o di ciarlatani con l’intento di attirarvi per indurvi ad acquistare un mega corso da 3000 euro.

La valutazione di un mercato può essere di natura logica o psicologica:

  • Logica: sulla base dei flussi di dividendi ecc..
  • Psicologica: Speranze, mode, ecc.

Per la parte logica abbiamo visto tutte le considerazioni con le analisi logiche e fondamentali dei titoli, le analisi sui rendimenti, sui dividendi e così via.

La parte psicologica invece è la parte dominante nella determinazione del prezzo.

Andare a caso sui mercati significa prendersi carico di rischi inutili. Dato che comunque resta valida la teoria dei mercati efficienti, e nonostante tutte le possibili valutazioni, è impossibile battere il mercato con regolarità.

Ci sono periodi in cui riusciamo a prevedere il mercato, ma non durano a lungo.

Quindi andare a caso non farà altro che aumentare il livello di rischio ed incertezza.

Programma di lancio per investire

Per aiutarci ad approcciare i primi passi verso un investimento, il libro ci fornisce una guida per non arrivare impreparati.

In queste pagine forse si ritroveranno dei passi visti frequentemente nei programmi di finanza personale diffusi in rete. Tuttavia, nonostante possa sembrare scontato e banale il tipo di approccio che viene delineato, se compreso a pieno, fornisce uno dei più potenti sistemi per acquisire consapevolezza e competenza negli investimenti.

Personalmente vi darò degli spunti presi dal libro, ma sto preparando un vero e proprio percorso da fare insieme, nel mio programma della newsletter su substack.

Vi invito a lasciarmi la vostra email, se non lo avete già fatto in passato, per non perdervi questo aggiornamento a cui sto dedicando tanto tempo e tanta fatica.

Dopo questa piccola markettata cominciamo:

  • Accumula le risorse necessarie: Risparmia più che puoi! Il risparmio è da dove tutto ha inizio, è la nostra prima forma di investimento, il seme da cui vogliamo far germogliare la nostra libertà finanziaria. Prima si comincia, prima si raggiunge l’indipendenza.
  • Tieni sotto controllo la liquidità, non restando mai senza. La liquidità è la linfa delle emergenze. Bisogna sempre tenere un gruzzoletto da parte per fronteggiare gli imprevisti. Di solito è consigliato almeno una copertura di 6 mesi. Per tutto il resto proteggetevi con assicurazioni.
  • Proteggiamoci dall’inflazione. Ogni anno i nostri soldi in banca perdono il 2% del loro valore. Per intenderci 10 euro di oggi sono 9,80 euro di domani. Non vi ho convinto? Bene, 10.000 euro di oggi sono 9.800 euro di domani. Ben 200 euro persi nel nulla, soltanto per non aver fatto nulla. Considerate la perdita di ogni anno per 10 anni. Per proteggerci da questa affamata piaga dell’economia abbiamo diversi prodotti finanziari come Fondi monetari, Certificati deposito, buoni del tesoro ecc.
  • Schivare le tasse. Se possibile, investiamo in prodotti poco tassati come ad esempio le obbligazioni dello stato (12,5%) oppure in fondi pensione integrativa, dove possiamo detrarre fino a 5.164,27€ l’anno.
  • Investire. Abbiamo diverse alternative per investire i nostri soldi:
    • Obbligazioni (Zero-coupon, Senza Commissioni, A protezione d’inflazione)
    • Immobiliare
    • Mercato Azionario
    • Oro e Altro
  • Facciamo attenzione alle commissioni: ovvero prestiamo attenzione a quelle piccole cifre che paghiamo per questi servizi, controllando non solo l’entità della commissione, ma soprattutto la frequenza.
  • Diversificazione: Spalmare il nostro investimento su più prodotti finanziari, in diverse aree geografiche ed in diversi settori, ci permette di ridurre notevolmente i rischi ed a lungo termine ci permette di raggiungere rendimenti più generosi.

Quando investire?

L’amore L’investimento non ha età!

In effetti gli ultimi capitoli del libro si concentrano sull’età indicata per cominciare ad investire e quella in cui smettere.

In breve non esiste.

Qualunque momento è buono per cominciare e per smettere.

Si consiglia di tenere portafogli aggressivi in età giovane, con una percentuale di azioni del 70% fino al raggiungimento dei 30-35 anni di età. In questa età è più semplice cambiare lavoro e si hanno meno rischi da fronteggiare.

Man mano che si avanza, bisogna ridurre la dominante azionaria per fronteggiarla con quella obbligazionaria/immobiliare.

La regola è quella di detenere una percentuale di obbligazioni pari alla propria età, (come visto qui) rimodulando ogni 5/10 anni.

Un 5 % del proprio portafoglio deve essere tenuto in liquidità sempre e comunque.

Il momento adatto per smettere di investire non esiste. Naturalmente se siete molto avanti con l’età e la vostra aspettativa è 10/15 anni, con tutti i debiti saldati, figli sistemati e uno stile di vita abbastanza tranquillo, sarebbe anche il caso di godervela!

Conclusioni

Come accennato, questo libro è davvero una rivelazione. Ne ho sentito parlare più volte, ma come spesso accade, non sempre i libri consigliati fanno lo stesso effetto a tutti i lettori. Questo mi ha preso particolarmente.

Contiene un sacco di consigli utili per cominciare con l’approccio ad un investimento fai-da-te.

Naturalmente bisogna fare sempre questi passi con grande cautela, poco per volta e non mettere mai a rischio il proprio patrimonio.

Alla fine non ci nascondiamo: il denaro è la nostra linfa, e dobbiamo diventare bravi a proteggerlo per proteggerci.


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